La città di Palermo è certamente una di quelle realtà urbane che, mediante l’adozione del “Piano della mobilità dolce” ha fondato la sua azione su un solido convincimento che l’uso del mezzo ciclabile è parte integrante del mix di iniziative, da porre in essere per conseguire una variazione modale del trasporto, che attui politiche di alleggerimento del traffico automobilistico e il conseguente spostamento di sempre maggiori aliquote di domanda verso modalità ecosostenibili.
Le attività che il Comune di Palermo ha posto in essere, in relazione alla mobilità ciclabile, sono consequenziali a specifiche previsioni già contenute nel “Piano della Mobilità dolce” (Piano della rete degli itinerari ciclabili di Palermo) approvato con Deliberazione di Giunta Comunale n. 76 del 28/04/2015, che prevede di “estendere la rete ciclabile in relazione alla necessità di implementare la copertura cittadina dei percorsi ciclabili, avvalendosi anche di tratti lungo gli spazi di verde pubblico urbano e lungo talune corsie riservate ai mezzi pubblici che si prestano ad un uso promiscuo, consentendo il transito delle biciclette nelle corsie”.
Nel PUMS “Scenari del Piano Urbano della Mobilità sostenibile è stabilito inoltre: “per incentivare l’utilizzo della bicicletta, favorito dalle condizioni orografiche e climatiche di Palermo, risulta necessario, da un lato, implementare le infrastrutture ciclabili e dall’altro; una periodica messa in sicurezza degli spazi dedicati alla mobilità ciclabile al fine della riduzione dell’incidentalità.
In coerenza con il Piano della Mobilità dolce ed il Piano della Mobilità sostenibile (PUMS), per un uso sempre più diffuso della bicicletta come mezzo quotidiano di spostamento è risultato necessario, mettere in atto azioni per migliorare le condizioni di sicurezza degli itinerari ciclabili esistenti e realizzare nuovi percorsi ciclabili per consentire l’accesso in sicurezza ai diversi siti d’interesse storico-monumentali presenti nel territorio urbano, ai principali poli colasticouniversitari, complessi sportivi e ospedalieri, uffici pubblici, aree verdi e fascia costiera.
Nell’ambito di un quadro integrato e coerente di “azioni” è stata valutata la possibilità di integrare la mobilità ciclabile con i sistemi di trasporto di interscambio modale, quali: stazioni ferroviarie/metropolitane, porto e parcheggi, di estendere gli spazi destinati alla sosta delle biciclette e di implementare il servizio di condivisione delle biciclette (bike sharing).
Nella consapevolezza di “riscoprire” la bicicletta come mezzo ordinario di trasporto, negli spostamenti sistematici casa-lavoro/casa-scuola /casa-tempo libero e creare una cultura diffusa della mobilità sostenibile, si intende:
Di seguito le principali iniziative:
-il primo lotto prevede la manutenzione, l’integrazione dei percorsi esistenti su marciapiede, il recupero e manutenzione dell’edificio e del molo in legno di fronte la via Amedeo d’Aosta, la realizzazione di una pista ciclo/pedonale su costa, dalla foce del fiume Oreto alla via Armando Diaz.
-il secondo lotto prevede la manutenzione del percorso esistente su marciapiede in via Messina Marine ed altri tratti della città. Si prevede inoltre mediante il recupero di un sentiero sulla costa la realizzazione di un percorso ciclo/pedonale fino al Parco dell’Acqua dei Corsari.
Per sostenere ed aumentare la dotazione della sosta delle auto e dei velocipedi sono previste due nuove aree di parcheggio e la sistemazione di un ‘area esistente, da attrezzare con bike-sharing e colonnine di ricarica per biciclette a pedalata assistita
Il progetto, inserito nel “Patto per Palermo”, per un importo pari a € 4.700.000,00 e per un’estensione pari a 12 km, prevedela riconversione ad uso pista ciclabile della dismessa ferrovia a scartamento ridotto Palermo- Camporeale nel tratto Palermo -Monreale.
La realizzazione del percorso ciclo/pedonale consentirà il collegamento tra la Stazione otarbartolo e la Stazione di Monreale ed attraverserà, oltre ad aree urbanizzate, anche ambiti di particolare valenza ambientale, con l’obiettivo di valorizzarne e qualificarne le risorse naturali, paesaggistiche e architettoniche.