22 Set A Bologna il 28 settembre la 1 Conferenza nazionale green city
Alle città italiane per rafforzare un percorso di sostenibilità, serve un approccio che rilanci con più forza le priorità della qualità ecologica, della sostenibilità e della resilienza, alla luce dei più recenti sviluppi della green economy – l’economia dello sviluppo sostenibile – e della circular economy – suo pilastro fondamentale – nell’era della crisi climatica.
Dall’Agenda 21 di Rio del 1992 fino all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite del 2015, molti sono stati, è vero, gli approcci proposti per la sostenibilità delle città, con esiti però insoddisfacenti o per via di un numero troppo elevato di obiettivi e della mancata indicazione di priorità ambientali – ormai ineludibili – o perché basati prevalentemente sugli sviluppi delle tecnologie informatiche o su altri aspetti rilevanti, ma insufficienti.
La necessità di una nuova e più concreta visione ha alimentato analisi ed elaborazioni che hanno portato al “green city approach”: un rinnovato e più incisivo approccio, integrato e multisettoriale, al benessere, all’inclusione sociale e allo sviluppo locale durevole delle città, basato sugli aspetti ormai decisivi della elevata qualità ambientale, dell’efficienza e della circolarità delle risorse, della mitigazione e dell’adattamento al cambiamento climatico.
Queste le premesse delle Linee guida per le green city del Green City Network, promosso dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, che verranno presentate e discusse con rappresentanti delle Regioni e delle città italiane in occasione della 1^ Conferenza Nazionale delle Green City, il prossimo 28 a Bologna dalle 10.00 alle 18.00 in Viale della Fiera, 8 – Terza Torre della Regione Emilia-Romagna.
Le Linee Guida sono state elaborate attraverso un ampio processo di consultazione che ha coinvolto esperti di diverse università, di enti di ricerca e di alcuni Ministeri, amministratori di alcuni Comuni e di due Regioni (Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia), oltre alle organizzazioni del Consiglio nazionale della green economy.
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