Il nuovo Piano Urbanistico Generale (PUG) , approvato con del. di C.C. 70 del 28.11.2018, partendo dal concetto di “Cervia – Città Resiliente”, conferma la vocazione all’aumento della qualità urbana; ribadisce tra i propri principi ispiratori la riduzione del consumo di suolo, anche a seguito dell’adesione di numerosi proprietari ad un bando finalizzato alla riduzione delle aree edificabili; tratta diffusamente il tema del verde (valorizzazione della peculiarità di “Città – Giardino”, riconnessione e integrazione rete ecologica, potenziamento dotazioni ecologiche, etc.) e fa propri gli esiti di alcuni concorsi di idee promossi al fine di avviare processi di riqualificazione/rigenerazione di porzioni significative di città (Ciclovie, Pinarella e Tagliata, Milano Marittima) e di piani settoriali per l’Ambito delle Saline.
Sviluppando un Quadro Conoscitivo in sintonia con quanto previsto nella L.R. 24/2017 si sono condotte molteplici analisi che hanno portato alla definizione di una banca dati utile all’individuazione degli elementi di vulnerabilità del patrimonio edilizio esistente, arrivando a definire per ogni singolo edificio i principali parametri e caratteristiche.
In tale contesto, è stato possibile realizzare un nuovo centro di comunità nella località di Pinarella in via Platone mediante la “rigenerazione molecolare” di un edificio, ex sede di un supermercato attraverso interventi di adeguamento normativo e interventi edilizi di tipo conservativo, avente una consistenza di circa 1141 mq di ST (5320 mc di Volume Totale), la cessione al soggetto attuatore dell’area di proprietà comunale, ubicata Pinarella, in via Teseo, per una superficie catastale pari a circa 3906 mq; in tale area è proposta la realizzazione di una potenzialità edificatoria residenziale pari a 1860 mq di ST su una SF massima pari a 3150 mq e la realizzazione e cessione di attrezzature e spazi collettivi, commisurati alla potenzialità edificatoria sopra indicata. Il progetto vede in particolare la realizzazione di parcheggi pubblici e verde finalizzato alla riconnessione di una parte di rete ecologica secondaria interna al tessuto consolidato attualmente disorganica ala contesto.
L’Accordo operativo attualmente è stato approvato, sottoscritto ed è divenuto efficace.
Fermare il consumo di suolo – in conformità alle disposizioni della nuova Legge Urbanistica Regionale.
Il dimensionamento del piano è stato quantificato nella misura massima del 3% della superficie del Territorio Urbanizzato; tale quota costituisce il consumo di suolo da oggi al 2050. La natura non conformativa del piano ha portato alla eliminazione delle aree di espansione. Il 3% è utilizzabile nelle aree individuate come potenzialmente vocate alla trasformazione al fine di favorire interventi complessi di rigenerazione urbana, implementando le dotazioni territoriali nella città esistente che presenta particolari carenze e/o criticità, nonché integrare e qualificare la rete ecologica. Effettuando un raffronto rispetto alla pianificazione previgente, si evince come la quota di superficie potenzialmente trasformabile fino al 2050 è pari al 58% della superficie delle aree di espansione già prevista dal PRG. I nuovi insediamenti sono soggetti alla verifica di coerenza dei progetti alla Strategia per la Qualità Urbana ed Ecologico-Ambientale.
Adottare misure incisive per la mitigazione climatica – Mediante una rivisitazione approfondita della disciplina del contributo di costruzione sono state introdotte premialità/scontistiche, per coloro che costruiscono edifici in classi energetiche performanti oltre ai minimi di legge.
Adottare misure per l’adattamento climatico – Si sono introdotte una serie di misure prescrittive per chi opera sia in ambito di nuova edificazione sia sull’esistente, contemperando sia il rischio idraulico che quello da alluvione, in sintonia con le previsioni del PAI-PGRA. La disciplina prevede forme di adeguamento passive, e laddove possibile, attive (ad esempio nelle strutture ricettive comunque dotate di piani di emergenza). Ovviamente le norme non hanno ricadute solo lato operatore privato ma anche per il pubblico: laddove s’intervenga con un’opera pubblica oltre il limite manutentivo, è necessario mettere sicurezza la parte di città interessata dall’intervento pubblico. Si citano nello specifico i principali interventi di riqualificazione infrastrutturale avvenuti negli ultimi anni: il Viale Matteotti a Milano Marittima che ha centrato la progettualità sul de-sealing e concomitante realizzazione di rain garden, il waterfront di Milano Marittima e la riqualificazione dell’asta portuale di Cervia che hanno trasformato l’adattamento al sea-level rise in motivo architettonico progettuale teso alla valorizzazione naturale ambientale e commerciale dei luoghi.
Migliorare la qualità – Si è operato semplificando molto l’apparato normativo, facilitando la progettazione e costruendo un corpo normativo che agevoli gli interventi nei tessuti costruiti. Spesso questi tessuti, nella loro parte risalente al primo dopo guerra, mostrano i segni del tempo e una qualità urbanistica piuttosto mediocre; incentivarne il riuso tende alla direzione di un miglioramento qualitativo della “città pubblica”, intesa come spazi pubblici e loro progettazione, acquisendo una migliore qualità urbanistica.
Aumentare le infrastrutture verdi – La strategia per la Qualità Urbana Ecologico Ambientale, il documento strategico sul quale si fonda il Piano Urbanistico Generale, oltre declinare gli scenari che definiscono “Cervia Città Resiliente” affronta nel merito il tema della rete ecologica, definendola nel dettaglio a partire dalla definizione sul territorio che ne dà il livello provinciale. Nella qualificazione della città rivestono un ruolo importante le infrastrutture verdi e blu che, se gestite come sistema integrato della rete, possono non solo restituire permeabilità ai suoli urbani, ma anche ridare spazio alle acque e reintrodurre la natura in città, creando nuovi paesaggi, producendo benefici ecosistemici ed elevando la resilienza urbana ai cambiamenti climatici. Nell’ambito del progetto di rete ecologica, sono state inoltre individuate alcune aree, poste prevalentemente in ambito urbano, sia pubbliche sia private, che per caratteristiche e morfologia concorrono al miglioramento e alla ricostituzione della rete ecologica.